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Jane invece gli sta vicino sempre e Stephen vive ben più dei due anni che gli erano stati concessi dai medici e ha modo per stabilire modelli matematici che studino da dove è originato l'Universo.
Hawking è considerato il successore di Einstein...
Scorrendo gli otto titoli che quest'anno concorreranno agli Oscar si nota un insolito affollamento di biopic, ben tre( American Sniper, The Imitation Game e La teoria del tutto di cui parliamo oggi), più un altro film, Selma, basato su avvenimenti realmente accaduti.
E tutto questo presta il fianco a un paio di considerazioni : si realizzano in gran quantità biopic perché c'è carenza di ispirazione e latitanza di buone sceneggiature che siano rigorosamente fiction oppure torniamo al solito discorso che la realtà è supera sempre la più fervida delle immaginazioni?
A me piace pensare che sia la seconda che ho detto ma il sospetto che c'entri anche la prima considerazione che ho fatto non è così assurdo dopo aver visionato tutti e tre i film candidati all'Oscar di cui sopra e dopo aver anche visionato Big Eyes di Tim Burton, biopic basato sulla vita di Margaret Keane.
Se American Sniper è abbastanza peculiare in virtù del personaggio che racconta, il più grande cecchino della storia dell'esercito americano, La teoria del tutto e The Imitation Game sono abbastanza simili tra di loro nel raccontare le vite di due geni assoluti del nostro tempo, Turing nel campo dell'informatica di cui è considerato il precursore , Hawking in quello dell'astrofisica in cui sarà ricordato nei secoli dei secoli.
Personaggi perfetti per essere raccontati perché con una vita problematica, non tutta lustrini e paillettes, anzi con il loro genio messo continuamente a repentaglio da fattori esterni , vuoi che sia la disabilità fisica, vuoi che sia l'omosessualità.
Sotto un certo profilo personaggi anche scomodi da raccontare per il grosso pubblico,del resto come far capire il genio di Touring oppure spiegare i modelli matematici di Hawking, ma anche difficili per via della loro vita privata.
E qui che cosa fa lo sceneggiatore hollywoodiano provetto che vuole scrivere un film da Oscar?
Appiattisce tutti i dettagli spiacevoli delle vite dei protagonisti: in questo film per esempio si fa leva , ma non troppo sulla disabilità di Hawking, si bypassano praticamente del tutto le sue conquiste scientifiche e la sua difficoltà di comunicazione ( ha perso l'uso della parola da più di venti anni e comunica grazie a computer sempre più perfezionati che leggono i movimenti dei suoi occhi e della sue sopracciglia) mentre ci si focalizza sull'amore con Jane, il classico amore che travolge tutto, anche la malattia e una diagnosi medica
particolarmente infausta, arrivando addirittura a omettere ( se è stato citato, non me ne sono accorto), il suo divorzio a metà anni '90 e il suo successivo matrimonio con l'infermiera che lo accudiva, finito nel 2006.
La regia di James Marsh , apprezzato documentarista ( suo è il bellissimo Man on Wire) sceglie modalità piuttosto convenzionali per narrare una storia che ha dello straordinario e questa è la più grande colpa di un film che non si eleva da un'aurea medietà, per non dire mediocrità , nel raccontare la vita eccezionale di un uomo eccezionale.
Manca l'emozione: mi sono emozionato più a leggere la sua biografia su Wikipedia che a vedere il film e con questo credo di aver detto tutto.
Temo che la sola cosa per cui sarà ricordato questo biopic è la performance da applausi di Eddie Redmayne, attore inglese di belle speranze che si mimetizza fisicamente in Hawking e regala una di quelle prove che piacciono tanto ai giurati dell'Academy che in passato non hanno lesinato premi a chi recitava in parti da disabile fisico o psichico.
Anzi quest'anno si rischia che vinca l'Oscar per il miglior attore protagonista, un attore che recita un disabile fisico ( l'appena citato Redmayne) e un'attrice, Julianne Moore, candidata per Still Alice che recita la parte di una malata di Alzheimer, quindi una disabile psichica.
Ritornando a La teoria del tutto posso dire che non vi ho trovato l'emozione che cercavo, come The Imitation Game ho visto un prodotto che ha l'aspetto un po' leccato e ruffiano di una fiction inglese con confezione di qualità ma che sembra pianificato a tavolino per lucrare qualche premio in vista della notte degli Oscar.
Per adesso Redmayne è il mio favorito.
PERCHE' SI : confezione inappuntabile , la performance di Eddie Redmayne
PERCHE' NO : biopic molto convenzionale, anche troppo, manca il genio di Hawking, manca l'emozione, prodotto pianificato a tavolino per vincere Oscar...
( VOTO : 6 / 10 )
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